I forasacchi sono le spighe di alcune graminacee, che durante la primavera e l’estate possono incunearsi in svariati siti anatomici dei cani e, più raramente, dei gatti.
I siti di innesto più frequenti sono le orecchie, il naso e gli spazi interdigitali.
Non mancano tuttavia case report di forasacchi rinvenuti in aree meno frequenti, come l’albero bronchiale, la colonna vertebrale, il fegato e le ovaie; questi siti di ritrovamento sono dovuti alla capacità dei forasacchi, dotati di forma lanceolata, di “viaggiare” nell’organismo del paziente colpito, per poi “fermarsi” nelle più svariate regioni anatomiche.
I forasacchi che si incuneano nelle orecchie provocano un forte fastidio, il cane inizia a scuotere violentemente la testa, anche in modo convulso. Dopo uno spazio di tempo variabile il paziente inizia a scuotere meno la testa e ad assumere un atteggiamento “a testa ruotata” .
E’ importante portare in visita immediatamente il paziente, per evitare infezioni batteriche da patogeni veicolati dallo stesso forasacco, ma anche per evitare danni alla membrana timpanica e conseguente deficit uditivo. In pazienti di indole particolarmente docile e tranquilla è possibile asportare il forasacco pervenuto nelle orecchie senza l’ausilio della sedazione; mentre nei soggetti più vivaci e meno collaborativi è preferibile eseguire la procedura di estrazione in sedazione leggera o profonda, onde evitare un eccessivo stress al paziente oltre che per prevenire movimenti improvvisi della testa che, se effettuati durante la manovra di asportazione del forasacco con l’apposita pinza, potrebbero provocare la lacerazione del condotto uditivo.
I forasacchi che vengono inalati possono spesso fermarsi a livello del naso del paziente; in questo caso il sintomo di più frequente riscontro è lo starnuto, frequente e convulso e in genere si instaura nell’arco di alcuni minuti dall’inalazione, gli starnuti possono o meno essere accompagnati dall’emissione di poche gocce di sangue. E’ però importante eliminare immediatamente il forasacco, onde evitare che esso possa permanere all’interno del naso, causando il formarsi di un ascesso, o che esso possa proseguire il suo percorso lungo la trachea e l’albero bronchiale e qui insediarsi. Tale procedura va eseguita con il paziente in anestesia totale.