Le tecniche mini-invasive ad oggi sono lo strumento migliore per ridurre i tempi di ospedalizzazione e di recupero post-operatorio del paziente che necessita della chirurgia.
La chirurgia mini-invasiva rappresenta infatti un notevole sviluppo della chirurgia, indispensabile per ridurre i disagi dell’intervento e massimizzare il successo terapeutico.
Come funziona la chirurgia mini-invasiva?
La tecnica mini-invasiva sfrutta le vie d’accesso agli organi tramite laparoscopia (per cavità addominali) e toracoscopia (organi in cavità toracica) che riducono al minimo il trauma chirurgico del paziente.
L’accesso mininvasivo comporta un minor traumatismo ed una notevole riduzione delle complicazioni della ferita operatoria. Inoltre tramite l’utilizzo di una piccolissima videocamera, il chirurgo riesce ad eseguire al meglio l’intervento, riducendo al minimo le complicazioni.
Ad oggi la chirurgia mini-invasiva rappresenta la tecnica migliore per interventi di sterilizzazione, su testicolo ritenuto, di gastropessi preventiva e di colecistectomia.
Gli interventi mini-invasivi (sia nel cane che nel gatto) che si possono eseguire sono:
- Ovariectomia (sterilizzazione)
- Gastropessi (tecnica laparoassistita o anche endoscopica)
- Asportazione testicoli ritenuti in addome
- Biopsie epatiche
- Biopsie pancreatiche
- Biopsie intestinali a tutto spessore (tecnica laparoassistita)
- Pericardiectomia (finestra pericardica, con accesso paraxifoideo e pneumotorace bilaterale controllato)
Quali sono i vantaggi dell’ovariectomia laparoscopica?
L’ovariectomia è un intervento di chirurgia fondamentale per la prevenzione dei tumori mammari ed altre complicazioni.
Grazie all’impiego di tecniche mini-invasive, quali la laparoscopia, è possibile ridurre al minimo il dolore peri-operatorio solitamente associato a questo tipo di procedura. Con il trattamento mini-invasivo infatti, il chirurgo non esercita alcuna trazione sul sospensorio ovarico, procedura solitamente molto dolorosa durante la sterilizzazione per via celiotomica e può agire con estrema delicatezza, limitando i sanguinamenti.
Altro elemento che determina la gestione del dolore post-operatorio è la breccia operatoria, ridotta, con questa tecnica, a non più di 1cm di diametro.
Ciò evita l’utilizzo del collare elisabettiano, vista la quasi assente dolorabilità della ferita operatoria ed il ritorno alla normalità nelle 12 ore successive all’intervento. Un vero sollievo sia per il proprietario che per il paziente.